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Biblioteca Bruno Lunelli

Bruno Lunelli al quale la Biblioteca è dedicata non è soltanto il padre di Franco e il nonno di Marcello: è un nome che è vigorosamente scolpito nella grande storia del vino trentino, del metodo classico, in particolare. Perché se è vero che fu Giulio Ferrari a portare nel Trentino lo chardonnay, il vitigno che sa regalare le più nobili tra le bollicine, è…

La Biblioteca Bruno Lunelli, BBL, la cui nascita è stata ispirata da un centinaio di rari testi di enologia «affidati» a Marcello Lunelli, così come scrisse nel testamento Italo Roncador, si è poi arricchita, prima della convenzione con la Fondazione Edmund Mach, sino ad arrivare a un catalogo che si sta avvicinando a 2.000 volumi con parecchi titoli che sono da considerare pezzi unici, almeno per il Trentino. Titoli, in altre parole, che si possono trovare soltanto nel catalogo della Biblioteca Bruno Lunelli.

Una biblioteca è, per sua natura, un laboratorio, un’officina, una bottega, nel senso originale di questa voce, di cultura ed è proprio guardando alla sua essenza e alla sua funzione che la BBL ha pensato di dar vita a un premio, di cadenza annuale, destinato a un libro di contenuto sia scientifico sia letterario nel quale il protagonista sia il vino. Il nome è venuto

spontaneo, Premio Biblioteca Lunelli e pare, così dicono, che sia il primo del genere nel nostro paese: avrà una fisionomia che rispecchia quella della Biblioteca. Il che vuol dire che potranno concorrere al Premio i titoli editi in Italia, di autori italiani e sui vini italiani. Che se lo meritano, considerato il peso che il settore ha nel pil e nelle esportazioni.

Villa Margon

2

Sale

2000

Libri